Il paesaggio è veramente affascinante, oltre che rilassante. Si intervallano vasti prati e vallate, che separano le montagne; ci sono immensi boschi e ci sono laghi, più o meno grandi, nei quali si specchiano cime, abeti e, d'inverno, la neve.
Ti consiglio di andare subito a vedere le foto di alcune cime del Trentino Alto-Adige, vedrai che i paesaggi ti rilasseranno! Le foto di questa galleria sono state fatte e fornite da Claudio.
Se tutto questo ti è piaciuto e vuoi "navigare" tra le montagne, proprio come dice il sito turistico dell'Alto-Adige, ti basta fare un click sulla parola.
Stessa cosa se vuoi invece conoscere il Trentino.
Il Brenta
Le Dolomiti
Le Alpi orientali della mia regione sono chiamate anche Alpi Dolomitiche o Dolomiti. Questo nome deriva dal mineralogista francese Deodat de Dolomieu che, nel 1791, aveva studiato la composizione di queste montagne. La dolomia, la roccia predominante in queste montagne, è composta dal carbonato di calcio e magnesio.
Si tratta di gruppi di monti isolati, con forme diverse, separati da valli profonde. L'azione atmosferica dei secoli scorsi non le ha completamente erose, in quanto sono formate da strati prevalentemente orizzontali.
E' curioso inoltre vedere come al di sopra di prati e abeti si innalzino veri i propri muri di roccia altissimi, torri a strapiombo e creste seghettate.
I principali gruppi sono: Pale di San Martino (m. 3192), Cima D'Asta (m. 2847), Latemar (m. 2846), Catinaccio (m. 3200), Sassolungo (m. 3179), Sella (m. 3152), Marmolada (m. 3343), quest'ultima è anche la cima più alta ed è un ghiacciaio perenne, Sorapiss (m. 3205), Civetta (m. 3218), Pelmo (m. 3168), Antelao (m. 3263), Tofane (m. 3243), Tre Cime di Lavaredo (m. 2999), Brenta (Cima Tosa m. 3173 e Cima Brenta m. 3150).
In realtà, da recenti scoperte, si è visto che sono composte oltre che di pietra (Dolomia), anche di ferro.
Ma la leggenda che narra l'origine di questo fenomeno, e dal quale nasce il nome Rosengarten (giardino di rose), è molto carina e curiosa.
Su quelle montagne viveva re Laurino, un sovrano alchimista. Usando i propri poteri magici aveva abbellito il suo regno con tante rose rosse e, al posto delle mura di difesa, aveva messo dei sottili fili di seta.
Si era innamorato, non corrisposto, di una principessa. Un giorno decise di farla rapire, ma i guerrieri, capitanati dai parenti di lei, si erano subito mossi per cercare il nascondiglio e liberarla. E proprio lo splendore di quelle rose li aveva guidati direttamente al rapitore, re Laurino, e così fu liberata in breve tempo.
Il sovrano si arrabbiò con il suo roseto, che l'aveva tradito e, per punizione, fece un incantesimo. I fiori sarebbero diventati invisibili sia di giorno, che di notte. Si era però dimenticato dell'alba e del tramonto, che non appartengono né al giorno, né alla notte, e così da allora, ogni volta che il sole basso incendia le vette del Rosengarten, le rose hanno la rivincita ed appaiono con tutta la loro magia.
Il lago di Carezza ed il Latemar
Il gruppo del Catinaccio o Rosengarten
Tra le Dolomiti, le bellissime montagne della mia regione, è da segnalare sicuramente il Catinaccio o Rosengarten. Si tratta di un gruppo di cime molto alte, di origine antichissima, che di giorno appaiono normalmente, ma al tramonto stupiscono, oltre che per la loro bellezza, per una particolarità: cambiano colore e diventano di un rosso fuoco.
La Grande Campana - Maria Dolens
Il territorio interessato è molto esteso; ancor oggi su ogni cima si possono trovare le trincee e resti bellici ovunque. A Rovereto (Trento) è stato costruito l'Ossario di Castel Dante, dove riposano i resti di più di dodicimila (dico dodicimila!) caduti italiani e austro-ungarici... ma non vorrei parlare troppo di queste bruttissime vicende. Chi vuole approfondire il discorso lo può comunque fare autonomamente, non ho nessuna intenzione di intristire alcuno. Ritengo comunque importante che non vengano dimenticati tutta la sofferenza e i sacrifici umani fatti. Per fortuna la regione Trentino sta rivalutando (ristrutturando e aprendo al pubblico) molte fortezze austro-ungariche costruite in quei tristi anni. Tra queste segnalo in particolare il FORTE BELVEDERE.
A tal proposito mi preme inoltre far presente un'altra cosa significativa: la CAMPANA DEI CADUTI. Si tratta di una grandissima campana, Maria Dolens, creata dalla fusione dei cannoni delle nazioni belligeranti (vincitori e vinti). E' la più grande al mondo che suona a distesa (cioè si muove anche lei, e con la grandezza e il peso che ha ... è uno spettacolo da non perdere!). E' imponente (pesa q. 226,39, è alta m. 3,36, diametro m. 3,21). Tutte le sere suona cento rintocchi in memoria dei Caduti, militari e civili, di tutte le guerre. Nei mesi estivi è possibile entrare a vederla anche durante questo momento di memoria.
Se vuoi approfondire questo argomento, o sentire alcuni dei suoi forti rintocchi, ti consiglio di andare a leggere la pagina che le ho dedicato.
Le montagne della Grande Guerra
Nella mia regione ci sono, purtroppo!, molti cimeli storici e ricordi (brutti) riguardanti soprattutto la Prima Guerra Mondiale. Il primo di questi grandi conflitti è stato combattuto in gran parte sul monte Pasubio, sulle montagne vicine e sugli altopiani trentini.
Everest
Lhotse
Cho-Oyu
Nanga Parbat
Annapurna I
8848
8501
8189
8125
8078
Kanchenjunga
Makalu
Dhaulagiri
Manaslu
Shisha Pangma
8585
8481
8172
8100
8013
L'Himalaia si estende per 2.500 Km e comprende 10 cime oltre gli 8.000 metri e 200 cime che superano i 7.000 metri. Le massime altezze sono quelle nel Nepal. Sono 5 gli Stati a cui appartiene: Pakistan, India, Cina, Nepal e Buthan.
Cime dell'Himalaia superiori agli 8.000 metri
Le piramidi di Segonzano
In una determinata zona del Trentino, in Val di Cembra, precisamente nel Comune di Segonzano, si trovano queste singolari formazioni di terra.
Ce ne sono di due tipi, quelle con il cappello, fatte a cono, chiamate "Omeni de Segonzan" (Uomini di Segonzano), e quelle con la forma a cresta, tipo lastrone, che assomigliano ad una lama seghettata ed affilata.
Si sono create nel periodo quaternario, circa 50.000 anni fa. L'acqua del Rio Regnana ha eroso il terreno, composto da depositi di argilla, sabbia, ciottoli e blocchi porfirici. La base della formazione è di materiale roccioso (porfirico) e questo a fatto in modo che l'erosione, arrivata a questo livello, si fermasse. Ma nel suo intervento ha portato via il materiale meno duro, scoprendo così i vari ciottoli e blocchi di pietra.
La loro sopravvivenza dipende da una serie di circostanze favorevoli: precipitazioni modeste e che si verificano in pochi giorni dell'anno, il sole che le asciuga subito dopo la pioggia, poco vento, la presenza e la forma della pietra sulla sua sommità.
Si tratta di vere e proprie piramidi di terra.
Alcune hanno sulla loro sommità questi enormi massi, che sembrano cappelli, e che le riparano dalle intemperie. E' proprio grazie a questo cappello che riescono a sopravvivere. La forma del masso più adatta a ripararle, è quella a lastrone, abbastanza squadrato, inclinato un po' a valle.
Altre invece hanno la forma di lama, e si sono create per l'assotigliamento dello spartiacque compreso tra due canaloni.
Sono situate in mezzo al bosco, ma grazie alla loro altezza le si vedono sbucare sopra le piante. Ci sono alcuni punti panoramici dai quali è interessante vedere il contrasto di colori (le piramidi sono chiare ed alte in mezzo al bosco scuro) soprattutto in particolari momenti della giornata.
Sono suddivise in cinque gruppi, con caratteristiche diverse dipendenti dalla conformazione del luogo in cui sorgono (alvei, vegetazione, esposizione, composizione della morena).
Le piramidi più alte raggiungono i 20 metri d'altezza e le pareti più imponenti superano i 40 metri.
Se vuoi maggiori informazioni visita il sito web della Apt di competenza.