LA VESPUCCITE
Questo testo l'ho scritto principalmente per la pubblicazione nel sito di Ezio, pertanto troverai vari riferimenti specifici per www.lavocedelmarinaio.com
Caro Ezio, pensa che bello, ad inizio aprile visiterò i cantieri navali del Muggiano a La Spezia.
Mi sto organizzando per questa “trasferta” e … non vedo l’ora! Prima di tutto spero di vedere, ed apprendere, tante cose interessanti e poi … sono contenta perché tornerò nella patria del mio bel Vespucci! Mi sa che sono proprio ammalata di Vespuccite acuta! Cosa ne dici?
Magari, detta così, non sembra, però ti assicuro che non è una cosa negativa, anzi … esserne stata colpita mi fa solo stare benissimo!
Spesso immagino l’affascinante nave scuola Amerigo Vespucci che si lascia guidare dal vento, che gonfia le sue immense vele (è proprio la nave a vela più bella del mondo); vedo l’azzurro dell’immenso mare, suo ambiente naturale, e quello del cielo divisi solo dall’orizzonte; sento il verso dei gabbiani che la rincorrono e la ammirano dall’alto; penso ai navigatori di un tempo e ai loro avventurosi viaggi e alle scoperte.
Questo quadro immaginario, ma che rispecchia molto la realtà, il pensare a questa Signora Nave a vele spiegate, mi dà un senso di tranquillità e mi fa sentire bene! E’ una fantastica sensazione, non so come descriverla, è quasi come se il cuore si aprisse, come se ci fosse un improvviso refolo di aria fresca, un senso di immensità, di leggerezza, di libertà. A volte lo definisco proprio il mio tiramisù, e questo … ha il vantaggio che non fa ingrassare!
Succede anche che, se mi imbatto in qualcosa di marinaresco, il pensiero va sempre a lui, a questo fantastico veliero. A questa raffigurazione di forza, di imponenza, ma anche di leggerezza (scivola tra lo sciabordio delle onde) e di libertà.
So che dall’altro lato della medaglia c’è sempre l’indaffarato equipaggio, ordinato e con le sue legittime regole, come in ogni eccellente comunità piccola o grande che sia, che deve faticare non poco per presentarci questo gioiello navigante.
Mi piace pensare a quel silenzio che regna in mezzo al mare, a quella tranquillità, a quel sentire solo la natura, a quel vivere senza frenesia (per avanzare si deve affidare al vento!), ed anche questo fa parte della Vespuccite.
Succede anche che, ogni volta che mi capita di sentire il nome di due città, mi si illuminano gli occhi, ed è quasi come quando la febbre ci fa venire gli occhi lucidi! Ecco un altro sintomo della mia Vespuccite. Le due città sono ovviamente La Spezia e Livorno.
La prima perché è la casa del “mio” veliero, dove vive per parte dell’anno, quando non fa l’ambasciatore nel mondo, e dove si trovano delle persone specializzate (vista anche la sua veneranda età), che ogni anno, e in qualsiasi occasione sia necessario, si prendono cura di lui e lo riportano allo splendore originario. Come una bella signora (è la Signora dei Mari!) “nasconde i segni del tempo”, e si presenta ogni primavera sempre raggiante e senza mostrare alcuna debolezza.
La seconda città, Livorno, come ben sai, è invece legata a questa nave perché è il porto di imbarco, e poi di arrivo, di tutti gli uomini e le donne, che vivono quell’esperienza unica durante la tradizionale annuale Campagna Addestrativa.
Ma tutto questo ancora non è sufficiente, la Vespuccite si manifesta anche con il Vespucci come un grande ispiratore. Spesso quando penso a questa nave mi accade un’altra cosa particolare: mi si accende una lampadina; da un piccolo particolare, spontaneamente, nasce l’ispirazione per un aggiornamento del mio sito web amatoriale o, come accade in questo momento, per scrivere qualche frase simpatica alle poche persone, come te, con cui posso condividere questa passione. Dici che avrò bisogno di un periodo di quarantena, come era in uso ai tempi degli antichi velieri?
Non credo, ma tu, comunque, non ti preoccupare, perché in tutto questo trovo molto, e solo, giovamento e non ho intenzione di debellare la mia Vespuccite!
(aprile 2010)
La fonte di tutte quattro le foto è il sito della Marina Militare Italiana.
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