I BOTTONI DI NAPOLEONE |
Questo testo l'ho scritto principalmente per la pubblicazione nel sito di Ezio, pertanto troverai vari riferimenti specifici per www.lavocedelmarinaio.com |
Ciao Ezio, sto leggendo un libro che tratta della chimica nella storia. Il libro si intitola “I bottoni di Napoleone – come 17 molecole hanno cambiato la storia”. Un capitolo è dedicato allo scorbuto, malattia un tempo conosciuta dai marinai. Ecco alcune notizie che possono essere interessanti anche per i tuoi lettori.
L’ACIDO ASCORBICO
(…) gran parte dei marinai perirono a causa dello scorbuto, una malattia causata dalla mancanza della molecola dell’acido ascorbico, la vitamina C nella dieta (…) Nel Tre – Quattrocento, quando lo sviluppo di vele più efficienti e di navi ben equipaggiate rese possibili viaggi più lunghi, lo scorbuto divenne comune in mare. Le galere, spinte dai remi, e le piccole imbarcazioni a vela dei mercanti arabi, navigavano a poca distanza dalla costa. (…) non erano in grado di resistere ad un moto ondoso violento come quello che si poteva trovare in pieno oceano: perciò ben di rado si allontanavano molto dalla costa e potevano quindi rinnovare le loro provviste a distanza di pochi giorni o di poche settimane. La regolarità dell’accesso a cibi freschi permetteva di evitare le conseguenze dello scorbuto. Nel Quattrocento, però, i lunghi viaggi oceanici con grandi navi annunciarono non solo l’epoca delle grandi scoperte geografiche, ma anche la dipendenza da cibo conservato. Navi più grandi dovevano trasportare anche un equipaggio più numeroso per gestire sartiame e vele (…). All’inizio di un viaggio si caricavano a bordo le provviste: burro, formaggio, aceto, pane, piselli essiccati, birra e rum. Il burro diventava presto rancido, il pane si copriva di muffa, i piselli secchi venivano infestati da curculionidi, i formaggi diventavano duri e la birra acida. Nessuno di questi cibi forniva vitamina C, cosicché già sei settimane dopo la partenza erano evidenti i primi segni dello scorbuto. (…) I giornali di bordo delle navi che per prime affrontarono lunghi viaggi ci informano del pesante tributo pagato in termini di vite umane e di cattive condizioni di salute. (…) Un episodio significativo: il capitano James Lancaster, al comando di una flotta di quattro navi, trasportava sulla propria nave ammiraglia, la Dragon, succo di limone in bottiglia. A chiunque presentasse sintomi di scorbuto venivano somministrati ogni mattina tre cucchiaini di succo di limone. All’arrivo al capo di Buona Speranza nessuno a bordo della Dragon soffriva di scorbuto; sulle altre tre navi … quasi un quarto dell’equipaggio morì di scorbuto! (settembre 2014) |
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