Pagine ingiallite dal tempo:
un “vecchio” diario di un giovane allievo
Che emozione avere tra le mani un diario originale, e ritrovarmi a riflettere a quante vicissitudini avrà passato; se penso che è stato scritto nel 1918, da un giovane allievo a bordo di un bel veliero, mi si presenta un insolito e singolare quadro.
Come è fantastico sentire il profumo della carta, il rumore provocato dal girare quelle deboli pagine ingiallite dal tempo, e vedere quella scrittura, quel testo scritto ancora a mano, con un inchiostro che porta i segni del tempo. Come è emozionante decifrare quella calligrafia, segno evidente della presenza di una persona.
Quanti pensieri scorrono nella mia testa nel soffermarmi sulle parole che non mi sono chiare, e che mi impongono di immedesimarmi in quel giovane marinaio, che mi fanno rileggere l’intera frase alla ricerca del significato più consono. In alcuni punti si capisce proprio che deve essere stato redatto rubando minuti preziosi al riposo concesso al giovane allievo.
Ci vuole molta delicatezza nello sfogliare questo diario, nel sistemare quelle piccole orecchie formatesi, ed “emerse” durante il passaggio tra chissà quante mani, e chissà quali mani, prima di arrivare alle mie. Magari al contrario è rimasto chiuso e custodito in qualche baule, tra altri ricordi di un parente. Chi lo sa quale, e come, sarà stata la sua lunga vita; pensa, ha quasi cento anni!
Ci vuole attenzione e rispetto anche nel riordinare qualche pagina strappata che è fuori posto. Una volta però che l’ordine cronologico sarà sistemato, mentre rileggerò i pensieri di un giovane imbarcato riuscirò a pensarlo a bordo. Non mi sarà difficile immaginarlo, lì, concentrato nel trascrivere le sue riflessioni e le sue attente osservazioni, queste ultime frutto anche delle visite istruttive fatte a terra.
Queste pagine ingiallite dal tempo dovranno continuare a vivere. Per questo motivo sto trascrivendo quei pensieri su un quaderno, che potrò sfogliare senza timore che le parole e l’inchiostro svaniscano, e di cui disporrò tutte le volte che desidererò, senza temere una sua fine precoce causata immancabilmente dall’uso. Così facendo inoltre dovrò decifrare solo la prima volta quella calligrafia, ed alcune parole certamente scritte in momenti di stanchezza o con il mare mosso.
In seguito potrò sfogliare tranquillamente il testo trascritto, archiviando e conservando con molta cura il diario originale. Le pagine ingiallite dal tempo non spariranno e resteranno vive (lo spero) ancora tanti anni, a testimonianza dell’imbarco del giovane allievo ufficiale. Questi suoi pensieri mi richiameranno alla mente anche i compagni imbarcati con lui durante la stessa crociera d’istruzione, e tutti coloro sia che l’hanno preceduto, sia che si sono imbarcati successivamente, e che avranno vissuto pressoché le medesime esperienze.
Questa è la forza custodita in quelle pagine ingiallite dal tempo.