Per le altre notizie (vita di bordo, ma anche morte a bordo, ed altre interessanti curiosità), ti invito a tornare a navigare nel mio sito prossimamente. Sto preparando altri appunti!
COSA SI MANGIAVA (a bordo durante la navigazione).
Nel periodo del millesettecento – milleottocento, la situazione era questa.
L’acqua potabile caricata a bordo, destinata all'uso durante l'intero viaggio, era contenuta in barili di legno. Durante la lunga navigazione all’interno di questi barili si formavano dei gas fetidi (l’acqua a contatto con il legno estrapola i principi gommosi, salini, mucillaginosi), e prendeva un odore ed un gusto nauseanti.
Con appositi filtri, che la rendevano limpida, si poteva migliorarne un poco il sapore.
In seguito vennero introdotte cisterne metalliche ed inoltre veniva raccolta l’acqua piovana, con appositi teli, vele, o tende.
La razione giornaliera di acqua era prevista in 3 litri a persona.
Il cibo era costituito principalmente da patate, legumi secchi, carne salata e stoccafisso.
Erano sempre presenti le gallette. Queste venivano conservate in cassoni foderati di zinco per mantenerle lontane dall’umidità, dagli scarafaggi e dai topi. Dopo un paio di mesi di navigazione, spesso le gallette venivano “abitate” da dei vermi biancastri … quindi dovevano essere battute sul tavolo per esserne liberate e renderle così mangiabili!
In appositi cassoni erano conservati anche: fagioli, ceci, fave, pasta “traforata”, patate. La dispensa era ricca di aglio e cipolle e pezzate di lardo necessari per fare il minestrone e condire la pastasciutta.
Qualche buon dispensiere portava anche basilico seccato o conciato nell’olio, prezzemolo e conserva di pomodoro.
Il tutto veniva per fortuna integrato con il pesce ... pescato fresco sul posto!
Quando i marinai riuscivano ad arpionare un delfino, la carne veniva tagliata a strisce ed accatastata in un mastello coperto da dei pesi per far defluire il sangue. Dopo qualche giorno venivano messe in salamoia e poi venivano appese al sole ad essiccare.
Anche la pasta veniva assalita dai vermi (era infatti, a causa di questo fatto, chiamata "pasta traforata"), ma il cuoco, dato che durante la cottura venivano a galla ... li toglieva a cottura quasi ultimata!
A volte in coperta erano sistemate delle stie con le galline, che fornivano le uova quotidianamente e che venivano poi conservate nella sabbia.
Il piatto preferito dal marinaio, ma non era il piatto giornaliero, era solo quello “della festa”, erano le uova fritte.
Raramente erano presenti anche delle gabbie con alcuni maiali, sempre per poi utilizzarli in vari … piatti!
La colazione era fatta di gallette ammorbidite nel tè o nel caffè.
A mezzogiorno si mangiavano pasta e fagioli, o ceci; qualche volta carne salata lessa con gallette.
A cena in genere c’erano carne salata e stufato e una “minestra” con patate lesse e pezzetti di carne.
Il menù era praticamente uguale tutta la settimana, tranne il venerdì (giornata di magro) in cui si mangiava il baccalà. Se la pesca quel giorno era stata buona si sostituiva il baccalà con il pesce fresco.
Solo se erano previste delle soste intermedie, nella discesa in porto si potevano trovare frutta fresca e verdura fresca. Ma erano rarità, costavano ed inoltre non era possibile farne una grossa scorta a causa dell’impossibilità di conservare tutto se non per pochi giorni.
Non aggiungo altro! Ci voleva proprio un coraggio a navigare con dei menù simili!
non è un antico vascello, ma è un bel veliero ancora in attività:
la nave scuola Amerigo Vespucci.
ascolta in sottofondo Conquest of Paradise -
una delle colonne sonore del film "Cristoforo Colombo"
Mi ha sempre incuriosito la navigazione, soprattutto quella dei nostri grandi navigatori: Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e i loro successori.
Sono affascinata maggiormente dai grandi velieri e dalle varie tipologie nelle quali si è evoluto: a partire dalla caracca, caravella, galea, galeone, vascello, fregata e fino ad arrivare al clipper ... maestose navi a vela!
Prova ad immaginarle a vele spiegate, in mezzo al blu del mare, nel silenzio della natura, con lo sciabordio lungo lo scafo; pensarle così grandi e pesanti, ma che sembrano scivolare così leggere tagliando le onde, con gli uomini a riva (sugli alberi e sui pennoni), con i gabbiani che felicemente le accolgono nei porti ... tutto questo non può lasciarti indifferente, non so come la pensi tu ... ma per me è un mondo veramente affascinante!
Naturalmente stiamo parlando degli anni che vanno dal 1492 (scoperta dell'America) ai primi anni del 1900. Se tutto sembra bello ed incantato, forse grazie anche alle storie romanzate che sono giunte a noi, storie in cui ad un certo punto sono iniziati ad apparire anche i pirati, in realtà non deve essere stato fantastico.
Noi, nella nostra attuale navigazione abbiamo a disposizione navi moderne, tecnologia avanzata, medicina all'avanguardia, tante cose che ci facilitano sicuramente ... anche se comunque, mi dicono, che con il mare non c'è mai da scherzare e da stare tranquilli.
Tornando ai nostri navigatori, proprio per il periodo storico in cui sono vissuti, e le condizioni in cui hanno navigato, sono ancor più da ammirare. Sfidavano il mare con qualche carta nautica (se erano fortunati ad averne le prime stesure!), vivevano in condizioni igieniche e di salute non invidiabili, in condizioni estreme, con un equipaggio spesso inesperto, eppure hanno avuto l'ardire di partire.
Mi incuriosisce anche capire effettivamente come si viveva a bordo di un veliero, perciò pian piano vedo di mettere insieme qualche appunto. Se anche tu sei curioso e vuoi capirne di più ... vai avanti nella lettura!
puzzle di un veliero dei giorni nostri:
Amerigo Vespucci
Up where we belong
(ascolta in sottofondo la musica dal film "Ufficiale e gentiluomo")